Gli eccessi dell’orgoglio e i tanti inganni della mente tesi a legittimare un conflitto padre-figlio perseguito con ossessiva lucidità; due diverse forme d’amore, viste nelle loro manifestazioni luttuose e folli; il contrasto fra questioni private ed eventi storici: sono questi i temi, i moti del cuore, le trame e i travisamenti del pensiero che congiungono idealmente i racconti di Domenico Vuoto.
Con Biografia implicita ci si inoltra in una materia aspra, a tratti crudele, ma non esente da compassione, che l’autore indaga senza riserve, con un linguaggio articolato e libero - e però puntuale nella resa di situazioni e personaggi. L’esito è un’affascinante narrazione, un’agenda esistenziale che si offre a una lettura meditata e partecipe.
In copertina: Peregrinazione verso se stessa
di Paola Gandolfi
da Biografia implicita
Sente che le illusioni la vanità i fallimenti i rimorsi che hanno segnato la sua esistenza da adulta, sono lontani. Svanisce l’orgoglio. Ora può abbandonarsi. Tutto ciò che è passato attraverso il giudizio di una puntigliosa sterile consapevolezza svanisce. Al suo posto, una realtà di cui percepisce confusamente la ricchezza. Forse anche il ragazzo la percepiva. La ricchezza veniva da lui senza che se ne rendesse conto.